Il Temple Expiatori de la Sagrada FamÃlia (Tempio Espiatorio della Sacra Famiglia) di Barcellona in Catalogna, o più semplicemente Sagrada FamÃlia, è una grande basilica cattolica minore capolavoro dell'architetto Antoni GaudÃ, massimo esponente del modernismo catalano. I lavori iniziarono sotto il regno di Alfonso dodicesimo di Spagna. L'edificio venne iniziato in stile neogotico, ma quando Gaudì subentrò come progettista dell'opera nel 1883, all'età di trentuno anni, fu ridisegnato completamente. Per il resto della propria vita Gaudì lavorò alla chiesa, dedicandovi interamente gli ultimi quindici anni. L'idea di realizzare una chiesa di espiazione dedicata alla Sacra Famiglia nell'allora zona periferica di Eixample fu del libraio Josep Maria Bocabella, ispirato dal sacerdote Josep Manyanet i Vives fondatore delle congregazioni dei Figli e delle Missionarie Figlie della Sacra Famiglia, incaricati di promuovere il culto della sacra famiglia e promuovere l'educazione cristiana nei giovani e nei bambini. Bocabella fondò l'Asociación de Devotos de San Josep, con l'obiettivo di raccogliere fondi per la costruzione di un tempio dedicato alla Sacra Famiglia. Nel 1881, grazie alle donazioni ricevute, l'associazione comprò un intero isolato del quartiere Eixample in un luogo conosciuto come El Poblet vicino al Camp de l'Arpa, nel distretto di Sant MartÃ. Il progetto fu affidato all'architetto Francisco de Paula del Villar y Lozano, che iniziò l'opera in stile neogotico. Il progetto di Villar consisteva in una chiesa a tre navate con gli elementi tipici dello stile neogotico come i contrafforti esterni. La prima pietra fu posta il 19 marzo 1882 giorno di San Giuseppe, con la presenza del vescovo di Barcellona José MarÃa Urquinaona. Gaudà partecipò alla cerimonia perché in precedenza aveva lavorato come assistente a diversi progetti di Villar, non potendo immaginare che sarebbe diventato l'architetto dell'opera. Nel 1883, Villar si dimise a causa di disaccordi con Joan Martorell, un architetto consulente di Bocabella. Il progetto fu inizialmente offerto allo stesso Martorell, che rifiutando indicò il nome di un giovane architetto trentunenne, Antoni GaudÃ, già assistente di Martorell nella realizzazione di diversi edifici ma che non aveva ancora realizzato grandi opere. Gaudà quando assunse la responsabilità del progetto lo modificò interamente, anche se nel proseguire la costruzione della cripta mantenne quanto già costruito. Gaudì lavorò al progetto dedicando completamente a questa impresa gli ultimi quindici anni della propria vita. Questa dedizione così intensa, oltre all'enormità dell'opera, deriva anche dal fatto che Gaudì definiva molti dettagli man mano che la costruzione avanzava; per lui la presenza personale in cantiere era di fondamentale importanza. Considerava infatti quest'opera come quella della sua vita, seguendola in ogni minimo passaggio. Con l'innalzarsi della costruzione lo stile divenne, sempre più fantastico, con quattro torri affusolate che ricordano i termitai o i gocciolanti castelli di sabbia dei bambini. Si tratta di forme ereditate dell'architettura neogotica, secondo i cui canoni la chiesa era stata inizialmente concepita: ciononostante, traevano la loro ispirazione dalle forme naturali. Le torri sono coronate da cuspidi di forma geometrica alte centoquindici metri, rivestite di ceramiche dai colori vivaci, che furono probabilmente influenzate dal cubismo. Vi si ammirano anche un gran numero di decorazioni elaborate che vengono ricondotte allo stile dell'Art Nouveau. Gaudì morì improvvisamente in un incidente, travolto da un tram mentre passeggiava per Barcellona. Durante la sua vita Gaudà riuscì a realizzare soltanto la facciata della Natività , completando solamente una delle torri, quella di San Barnaba. Alla sua morte il suo assistente Doménec Sugranes assunse la responsabilità dell'opera portando a compimento le tre torri incomplete della facciata della Natività .