Luogo Turistico a Cortona:
Concattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo di Cortona)
La concattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Cortona. Edificata sui resti di un tempio pagano e documentata come pieve nel secolo XI, non fu scelta come cattedrale quando nel 1325 venne istituita la diocesi cortonese, ma i locali annessi furono usati come residenza vescovile. Nel 1507 papa Giulio II pose fine a questa anomalia trasferendovi il titolo di cattedrale dalla chiesa suburbana di San Vincenzo. La facciata evidenzia tracce, medievale romanica e sono un pilastro con capitello e colonnette agli angoli e una parte di un grande arco. Ricordi medievali sono anche la lunga e stretta finestra e una lastra marmorea con uno stemma trecentesco. Per il resto la facciata è quattrocentesca. Il lato destro è affiancato da un loggiato che venne fatto costruire alla fine del Cinquecento e che portò alla tamponature delle finestre che si aprivano verso mezzogiorno, mentre il robusto campanile risale alla seconda metà dello stesso secolo. All'interno la chiesa appare come una costruzione in stile rinascimentale. Infatti risale agli inizi del Settecento la volta a botte che copre la navata mediana, ridipinta nell'ultimo ventennio del secolo XIX dal cortonese Gaetano Brunacci; nella stessa epoca furono aperte le finestre ovali, poco più tardi costruito l'arcone trionfale. La pianta longitudinale è divisa in tre navate scandite da colonne con capitello e pulvino di ispirazione brunelleschiana. L'interno è ricco di opere, nella navata sinistra "la Madonna della Manna", teracotta dipinta del XV secolo. Sull'altare Capulli si trova la tela con l'Adorazione dei pastori di Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona, "1663 circa". Legato alla figura di Pietro da Cortona è anche Andrea Commodi che ebbe il Berrettini come giovanissimo allievo durante il suo soggiorno cortonese. Più avanti, sempre nella navata sinistra, troviamo un crocifisso ligneo seicentesco di Andrea Sellari e una tela seicentesca di Lorenzo Berrettini raffigurante la Madonna col Bambino e Santi. In fondo alla navata abbiamo la Comunione di Maria, tela di Salvi Castellucci. Nella navata destra da ricordare sono le due tele seicentesche di Raffaello Vanni, raffigurante la Trasfigurazione, e di Lorenzo Berrettini, con la morte di San Giuseppe. Molto importante è anche la Madonna del Pianto, opera in terracotta dipinta di un ignoto artista del XIII secolo. Nel coro troviamo, tra gli altri dipinti, la tela di Andrea Commodi con la Consacrazione della chiesa del Santissimo Salvatore (1607), trasportata nel Duomo alla fine del Settecento dall'oratorio del San Salvatore per il quale era stata realizzata. Sempre nel coro si conserva la tavola con la Discesa dello Spirito Santo, (1528 e 1529) attribuita a Tommaso Bernabei detto il "Papacello". La rappresentazione della Pentecoste trova qui un'iconografia curiosa e originale con gli astanti che da un cornicione osservano la Madonna e gli Apostoli collocati nel piano inferiore. Oltre a citazioni più colte (Raffaello e Baccio Bandinelli) il Papacello richiama se stesso nel paesaggio archeologico dello sfondo, ripetuto dal ciclo da lui stesso affrescato nel Palazzone Passerini di Cortona. Nel Museo diocesano sono esposti alcuni arredi provenienti dal Duomo: dal parato, donato nel 1526 dalla famiglia Passerini, capolavoro dell'arte tessile rinascimentale, al prezioso reliquiario donato ai cortonesi da Jacopo Vagnucci nel 1458. Tra le tele sono conservate nel museo la bella Maestà di Pietro Lorenzetti, anteriore al 1320, e l'Assunzione della Vergine di Luca Signorelli, del 1519 e 1520. Elaborazione testo: Giovambattista Spagnuolo (Myooni)