La Basilica cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico della città di Trani, in Puglia. È la chiesa cattedrale dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e ha dignità di basilica minore. Si tratta di un esempio di architettura romanica pugliese. La sua costruzione è legata alle vicende di san Nicola Pellegrino, risalenti all'epoca della dominazione normanna. Fu costruita usando la pietra di Trani, un materiale da costruzione tipico della zona: si tratta di un tufo calcareo, La chiesa si distingue per il suo vistoso transetto e per l'uso dell'arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell'architettura romanica. La storia descrive come Nicola Pellegrino sia sbarcato a Trani nell'imminenza della morte, dopo la quale sono avvenuti svariati miracoli, sicché egli fu canonizzato per iniziativa dell'arcivescovo Bisanzio, su autorizzazione di Urbano II. Iniziata nel 1099, la chiesa fu edificata sulla base di quella più vecchia di Santa Maria della Scala. Un primo edificio di culto risalente al IV secolo, come evidenziato da recenti scavi archeologici, sarebbe sorto sull'area dove è attualmente ubicata la Cattedrale. Successivamente venne costruita la chiesa di Santa Maria, all'interno della quale venne scavato un sacello per ospitare le reliquie di San Leucio, trafugate da Brindisi nell'VIII secolo. Le reliquie di San Nicola sarebbero state sistemate nella parte inferiore della chiesa. La cattedrale fu poi consacrata prima ancora del completamento. La fase decisiva della costruzione si ebbe presumibilmente tra il 1159 e il 1186 sotto l'impulso del vescovo Bertrando II, mentre verso il 1200 il completamento era da considerarsi raggiunto, eccezion fatta per il campanile. Tramite la doppia rampa si accede a un ballatoio situato davanti alla facciata, dove al centro di un'arcata cieca si trova un portale romanico accuratamente ornato. Lo stile tradisce l'influenza architettonica araba. La porta centrale di bronzo è opera di Barisano da Trani e fu realizzata nel 1175: si tratta peraltro di uno dei più interessanti esempi del genere nell'Italia meridionale. La porta originale è esposta all'interno dell'edificio, mentre all'esterno è stata collocata una fedele replica, inaugurata nel 2012. Tre finestre e un piccolo rosone sulla navata centrale decorano la facciata, con le loro aperture ornate da figure zoomorfe, che le conferiscono una certa plasticità . Come suggerisce la forma della facciata, la chiesa segue lo schema architettonico della basilica a tre navate. Inoltre, il fatto che l'entrata sia rialzata suggerisce l'idea della presenza di una cripta di una certa importanza. Una visita all'interno rivelerà che si tratta effettivamente di una chiesa doppia. Dalla parte posteriore, l'edificio è invece delimitato da un massiccio transetto rivolto verso il mare e dotato di tre absidi. È questo senz'altro uno dei maggiori elementi di originalità della chiesa. Anche questa parte della costruzione è decorata da arcate cieche in stile romanico. Al di sopra di queste, le facciate laterali sono decorate, a sud da due bifore e da un rosone, e a nord da due bifore e una quadrifora. L'elegante torre campanaria accanto alla facciata fu eretta soltanto in seguito, essenzialmente tra il 1230 e il 1239, ma il completamento, con la costruzione dei piani superiori al secondo, si ebbe poco dopo la metà del Trecento sotto il vescovo Giacomo Tura Scottini. Tipicamente romanico è l'alleggerirsi della massa procedendo verso l'alto, ottenuto con l'accorgimento architettonico delle aperture che diventano sempre più ampie salendo in alto: dalla finestra bifora si passa a quella trifora, Sotto il campanile, un ampio arco a sesto acuto crea un effetto architettonico piuttosto insolito, dato che dematerializza sensibilmente la base su cui si scarica la massa sovrastante della torre.